Capsulite Adesiva – La Spalla Congelata
In breve: la Spalla Congelata
Cos’è
La spalla congelata, più propriamente detta capsulite adesiva, è una condizione patologica della spalla abbastanza comune, data dall’irrigidimento della capsula articolare che circonda l’articolazione della spalla: i tessuti periarticolari perdono la propria elasticità, diventa rigida, fibrosa, sviluppa delle aderenze che ostacolano il movimento articolare normale.
Principali sintomi
I sintomi principali della spalla congelata sono il dolore, da lieve a molto intenso, e, soprattutto, la rigidtà articolare con impossibilità di effettuare i movimenti in modo completo, né in modo attivo né passivo.
Cause
Non esiste una causa univoca, anche se fattori anatomici predisponenti, traumi e comorbidità possono favorirla.
L’elemento che distingue la spalla congelata da altre patologie della spalla come ad esempio una lesione della cuffia dei rotatori, è la diminuzione del range di movimento articolare dovuto non solo al dolore ma proprio a un blocco meccanico dovuto alla rigidità dei tessuti articolari.
Diagnosi
La diagnosi è clinica. A supporto della stessa sono utili Rx ed ecografia della spalla.
Trattamento
Il fattore tempo è molto importante nella cura di questa patologia: più si interviene tardivamente e più sarà difficile “sbloccare” la spalla. Assieme al trattamento farmacologico, la fisioterapia è fondamentale. Possono essere necessarie infiltrazioni intrarticolari di steroide e/o terapie fisiche.
A chi rivolgersi:
Al medico fisiatra oppure all’ortopedico.
Giovanna Russo
Medico chirurgo, specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa. U.O. Riabilitazione Neuromotoria IRCCS, Istituto Auxologico Italiano, Ospedale Capitanio, Milano.
Cause della spalla congelata
Spesso non è possibile riconoscere una causa scatenante specifica anche se sono noti numerosi fattori di rischio.
A volte tale condizione è la conseguenza di una condizione traumatica (lussazione, frattura) o di un periodo prolungato di ipomobilità.
I principali fattori di rischio sono:
– Età: la spalla congelata è più frequente tra i 40 e i 60 anni di età
– Sesso: le donne sono più colpite con un rapporto di circa 2:1
– Tendinopatia della cuffia dei rotatori
– Storia di pregressi traumi e sindromi dolorose della spalla
– Immobilità
– Patologie autoimmuni, diabete mellito, malattie della tiroide
– Malattie cardiovascolari, neurologiche, ipercolesterolemia con un rapporto di causalità non chiaro.
Sintomi della spalla congelata
I sintomi della spalla congelata sono molto specifici per cui la diagnosi per il clinico esperto è molto semplice.
Il sintomo più importante è la limitazione del range di movimento articolare in ogni direzione, sia attiva che passiva, cui si associa dolore anche molto intenso.
Nei casi severi la spalla è “bloccata” è sono limitate normali attività quotidiane quali radersi, pettinare i capelli, allacciare il reggiseno.
Nella stragrande maggioranza dei casi viene colpita una sola spalla (solo nel 10% dei casi il coinvolgimento è bilaterale)
Il dolore è solitamente presente anche a riposo e si accentua notevolmente durante il tentativo di mobilizzazione dell’arto superiore. Alcuni pazienti lamentano dolore anche durante il riposo notturno, specie se abituati a dormire sul fianco.
A volte possono essere presenti gonfiore e calore in sede periarticolare.
L’evoluzione clinica di questa condizione patologica può essere distinta in 3 fasi:
– Fase di raffreddamento: questa è la fase iniziale e generalmente dura 1-3 mesi. In tale fase il dolore è lentamente ingrascente e costringe il soggetto a limitare sempre più l’utlizzo articolare della spalla.
– Fase di congelamento: il dolore e il conseguente ridotto utilizzo della spalla conducono a questa fase in cui l’articolazione si presenta rigida, i movimenti sono molto ostacolati ma il dolore è meno intenso rispetto alla prima fase.
– Fase di scongelamento: caratterizzata dal graduale ripristino del normale range di movimento articolare. La durata di questa fase è dipendente dalle terapie intraprese.
Diagnosi della spalla congelata
La diagnosi della capsulite adesiva della spalla è fondamentalmente clinica. Il medico sarà in grado anche senza esami strumentali di porre da diagnosi sulla base dell’anamnesi e della visita.
A completamento diagnostico il medico potrà decidere di consigliare al paziente di eseguire indagini strumentali quali una radiografia, una risonanza magnetica o un’ecografia della spalla.
Terapia della spalla congelata
Quali sono i rimedi della spalla congelata? A seconda della gravità del quadro clinico possono essere indicati uno o più dei seguenti interventi terapeutici:
– Farmaci: farmaci antinfiammatori non steroidei o cortisonici aiutano nel ridurre lo stato infiammatorio locale
– Fisioterapia: è estremamente importante e comprende in particolare esercizi di mobilizzazione passiva e attiva assistita finalizzati al recupero del range di movimento articolare. All’inizio è importante eseguire gli esercizi sotto la supervisione del terapista; in una fase successiva devono essere proseguiti in autonomia.
– Caldo o freddo? Sicuramente il caldo: il calore induce vasodilatazione, “ammorbidisce” i tessuti rigidi e può contribuire a ridurre il blocco articolare. Si può ottenere questo effetto con fanghi, paraffina, bagni o impacchi.
– Terapie fisiche: tecar terapia, ultrasuoni, laserterapia, magnetoterapia, onde d’urto possono accelerare il recupero
– Infiltrazioni intrarticolari con cortisone: hanno un potente effetto terapeutico, spesso molto rapido.
Prognosi della spalla congelata
Generalmente, quando il paziente è inserito nel giusto percorso di cura, la prognosi è buona, con recupero articolare completo e scomparsa della sintomatologia dolorosa.
Nei casi in cui non si ottiene un soddisfacente beneficio è possibile ricorrere a un piccolo intervento di “sblocco articolare” in artroscopia.