L’alluce valgo è una deformazione della prima articolazione metatarso-falangea del piede che produce una deviazione laterale dell’alluce.

Il valgismo dell’alluce è una condizione estremamente comune che costituisce un problema non solo di natura estetica, ma una vera patologia che può diventare sintomatica manifestandosi con dolore e limitazione funzionale.

L’alluce valgo si associa molto spesso alla borsite dell’alluce, ovvero all’infiammazione della borsa che si trova a livello dell’articolazione metatarso falangea dell’alluce, cioè alla base dell’alluce.

La diagnosi è molto semplice e si basa sull’osservazione clinica. La terapia conservativa include l’utilizzo di calzature idonee, di ortesi o plantari e di farmaci antinfiammatori in caso di borsite.

La terapia chirurgica è una valida opzione anche se spesso l’alluce valgo tende a recidivare se coesistono difetti di appoggio del piede che non sono stati corretti.

Alluce valgo immagini

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Epidemiologia

Le donne sono colpite molto di più rispetto agli uomini con un rapporto di 15:1 rispetto al sesso maschile.

In Italia si stima che circa il 30% delle donne sia affetta da alluce valgo.

Esso può manifestarsi a qualsiasi età sebbene sia più frequente tra i 40 e i 50 anni di età.

Le forme precoci, che si manifestano già attorno ai 20 anni sottendono di solito una predisposizione anatomica.

Le forme che esordiscono in età avanzata sono più spesso legate a fenomeni degenerativi di tipo artrosico.

Cause di alluce valgo

In fase iniziale, la deviazione in valgo dell’alluce concomita con un’erosione della cartilagine dell’articolazione metatarso falangea dell’alluce e conseguente riduzione o perdita dell’articolarità (alluce rigido).

In fase più avanzata compare una tumefazione articolare, ispettivamente visibile come una “sporgenza ossea sul versante mediale dell’alluce.

Spesso, a causa del microtraumatismo ripetuto contro la calzatura si sviluppa una vera e propria borsite dell’alluce, ovvero un’infiammazione della borsa situata a livello della testa del primo metatarso: tale condizione è particolarmente dolorosa.

Perché si forma l’alluce valgo?

Le cause dell’alluce valgo possono essere molteplici. Solitamente più fattori concorrono nel determinare la deformità.

Familiarità

L’osservazione che la patologia si presenta più frequentemente tra soggetti appartenenti alla stessa famiglia fa pensare che esista una certa predisposizione genetica.

Difetti di appoggio del piede

Difetti di appoggio del piede, in particolare, il piede piatto o il piede pronato, possono favorire la formazione di alluce valgo in quanto producono un’alterata distribuzione delle forze di carico sul piede stesso.

Malattie infiammatorie

Malattie infiammatorie croniche come l’artrite reumatoide predispongono allo sviluppo della patologia a causa del danno articolare che diventa particolarmente soggetto alle deformità.

Artrosi

La degenerazione dell’articolazione legata all’artrosi conduce, in fase avanzata, a deformità che, soprattutto in presenza di altri fattori favorenti, può esitare nell’alluce valgo.

Traumi, fratture

Traumi e/o fratture a livello del piede costituiscono un fattore di rischio, in particolare in seguito a difetti di consolidazione o pseudoartrosi.

Utilizzo di calzature non adeguate

L’utilizzo della calzatura è raramente di per sé la causa di alluce valgo.

Tuttavia, l’utilizzo di scarpe con punta troppo stretta o dal tacco troppo alto costituisce un fattore favorente in soggetti anatomicamente predisposti.

Eccessivo peso corporeo, problemi posturali, deficit deambulatori

L’obesità, il sovrappeso, le anomalie di appoggio podalico conseguenti a problemi posturali o deficit deambulatori per varie cause alterano la distribuzione del carico del peso corporeo sui piedi potendo predisporre lo sviluppo della malattia.

Sintomi dell’alluce valgo

L’alluce valgo si presenta con dolore, limitazione funzionale, tumefazione, gonfiore, infiammazione e deformità che può estendersi alle altre dita.

Dolore

Nelle fasi iniziali è solitamente avvertito solo nell’indossare scarpe strette o dopo aver camminato a lungo.

In fase avanzata e, soprattutto, in caso di stato infiammatorio attivo, il dolore può essere presente anche a riposo.

Deformità

L’alluce è deviato lateralmente verso le altre dita, le quali possono a loro volta deformarsi seguendo la deviazione del primo dito e assumendo un atteggiamento “a martello”.

A volte l’alluce può sovrastare il secondo dito, spingendo quest’ultimo verso il basso, oppure porsi inferiormente, spingendo il secondo dito verso l’alto.

Difetto estetico che può avere in alcuni casi un impatto emotivo significativo.

Tumefazione, gonfiore, arrossamento, ipercheratosi

La base dell’alluce può apparire tumefatta, gonfia, eritematosa, specie se è presente una borsite dell’alluce.

La cute sovrastante tende a sviluppare ipercheratosi e callosità dovute al continuo sfregamento contro le scarpe.

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Nei casi più severi possono addirittura formarsi piccole ulcere.

borsite dell'alluce

Limitazione funzionale

La deformità dell’alluce e, in casi severi, anche delle altre dita, conduce a una limitazione del range normale di movimento articolare che può ripercuotersi nella capacità di deambulare in modo corretto.

Diagnosi

Solitamente la diagnosi da parte del medico è molto semplice e si basa sull’osservazione clinica.

E’ opportuno ricercare attentamente eventuali difetti di appoggio del piede perché spesso essi sono la causa dell’alluce valgo e devono essere opportunamente corretti.

L’esame baropodometrico consente di valutare l’appoggio del piede e la distribuzione dei carichi in statica e durante la deambulazione.

In caso di dolore intenso, acuto e segni di flogosi locali vanno escluse, in diagnosi differenziale, l’artrite gottosa o l’artrite infettiva.

In caso di coinvolgimenti di più articolazioni è opportuno considerare l’ipotesi di una patologia reumatica.

La radiografia del piede non è indispensabile per la diagnosi. Tuttavia può risultare utile per mostrare la gravità del quadro e monitorarne l’andamento nel tempo: segni radiografici tipici sono il restringimento della rima articolare, l’osteofitosi marginale e l’incremento dell’angolo (>9°) tra il primo e il secondo metatarso.

Rimedi alluce valgo

Come curare l’alluce valgo? Cosa fare? In questo paragrafo tutte le possibili soluzioni.

Il trattamento conservativo dell’alluce valgo include una serie di provvedimenti mirati al contenimento della sintomatologia dolorosa e al mantenimento articolare e funzionale.

Non sono in grado, tuttavia, di “guarire” la patologia né migliorare l’aspetto estetico.

Riposo

In fase infiammatoria acuta è indicato un periodo di riposo, evitando di camminare a lungo.

Ghiaccio

Applicare impacchi di ghiaccio 2-3 volte al giorno per circa 10 minuti può fornire un discreto sollievo dal dolore.

Calzature idonee

In presenza di alluce valgo è opportuno indossare scarpe a punta larga in modo da evitare il microtraumatismo quotidiano sulla testa metatarsale.

Una buona scarpa dovrebbe, inoltre, fornire un adeguato supporto alla volta plantare.

Il tacco non dovrebbe superare i 4-5 cm onde evitare una posizione innaturale del piede e l’accorciamento del tendine d’Achille.

Cuscinetti e tutori

Esistono ortesi ad hoc che riportano l’alluce e le dita in posizione fisiologica e scaricano la zona dolente dalla pressione.

tutore per alluce valgo

Plantari

In caso di difetti di appoggio del piede è opportuno utilizzare plantari, meglio se confezionati su misura, allo scopo di distribuire più uniformemente le forze di carico sul piede ed evitare il peggioramento della patologia o la recidiva post-chirurgica.

Farmaci

In fase acuta e in caso di borsite dell’alluce è possibile utilizzare, su consiglio del medico, farmaci antinfiammatori.

Infiltrazioni di corticosteroidi o anestetici locali

In fase infiammatoria acuta o in presenza di borsite può essere utile un’infiltrazione locale di steroide.

L’infiltrazione di anestetici locali fornisce un notevole sollievo e può essere molto utile prima di eseguire una seduta di fisioterapia.

Esercizi di stretching

In presenza di limitazione articolare possono instaurarsi delle retrazioni muscolari.

Utili esercizi di stretching muscolare e cauta mobilizzazione articolare, nel rispetto della sintomatologia algica, per conservare la mobilità articolare.

Intervento chirurgico

L’intervento chirurgico viene proposto nei casi severi, sintomatici, con limitazioni funzionali o quando l’inestetismo crei un serio disagio psicologico.

Esistono due approcci, l’intervento chirurgico classico e la tecnica percutanea.

Chirurgia classica

E’ un approccio “cielo aperto” e prevede l’apertura dei tessuti fino ad esposizione dell’osso.

Dopo asportazione di una piccola porzione di osso (osteotomia), l’alluce viene riportato in asse con o senza impianto di protesi o mediante artrodesi.

Chirurgia percutanea

E’ una tecnica mininvasiva, meno traumatica, che permette tempi di recupero più rapidi e con minore dolore post-operatorio.

L’osso viene raggiunto operando piccole incisioni sotto guida radioscopica.

Esiste una possibilità, non infrequente, di recidiva se le cause che sono intervenute nell’eziopatogenesi della malattia non sono rimosse.