Dolore cervicale: le cause della cervicalgia e come curarla

Sebbene nel linguaggio corrente le parole CERVICALE e CERVICALGIA siano usati come sinonimi, per riferirsi alla presenza di dolore al collo (“ho la cervicale”, “soffro di cervicale”), esse hanno un significato differente.

Il termine corretto per definire un dolore al collo è CERVICALGIA, letteralmente ” dolore in sede cervicale“.

Il termine “CERVICALE” è in questo caso utilizzato impropriamente dal punto di vista formale poiché esso significa “che appartiene al collo”, ovvero al distretto delle prime 7 vertebre della rachide, le vertebre cervicali appunto.

E’ da sottolineare, inoltre, che la cervicalgia è un SINTOMO e non una patologia di per sè: in quanto tale, può essere la spia di una varietà di condizioni patologiche sottostanti, nella maggioranza dei casi di natura benigna, che richiedono però una diagnosi eziologica. 

Il collo è, infatti, una struttura con peculiarità anatomiche complesse, dotato di un sistema muscolo-osteo-articolare che permette ampie escursioni articolari e, al contempo, ospita e tutela numerose strutture vascolo-nervose di vitale importanza (ad es. arterie carotidi, vene giugulari, nervo vago), oltre ad essere sede del primo tratto degli apparati respiratorio e digerente e di ghiandole quali tiroide, paratiroidi e salivari.

Si comprende, dunque, come la cervicalgia sia un sintomo che non deve mai essere sottovalutato, essendo necessaria l’esclusione di patologie di maggiore gravità da parte del medico.

EPIDEMIOLOGIA: quanto è frequente il DOLORE AL COLLO

La “cervicale”, cervicalgia o dolore al collo, è un disturbo estremamente comune. Si stima che circa il 75% della popolazione generale sperimenti un attacco di cervicalgia nell’arco della propria vita.

L’incidenza è maggiore nel sesso femminile e nella fascia d’età compresa tra i 40 e i 60 anni. E’ una importante causa di assenza dal lavoro, collocandosi subito dopo disturbi quali lombalgia e depressione.

Gli 11 principali FATTORI DI RISCHIO per la CERVICALGIA

Le cause della cervicalgia o dolore cervicale sono innumerevoli ed eterogenee, così come i fattori di rischio che aumentano la suscettibilità nell’incorrere in questo sintomo. Molti di essi sono “modificabili”, ovvero riducibili o eliminabili adottando un corretto stile di vita. 

Fattori di rischio per la cervicalgia:

  • Stile di vita sedentario con scarsa attività fisica;
  • abitudini posturali scorrette (es. schiena curva davanti al pc o sui libri);
  • attività fisica troppo intensa o sforzi sproporzionati al proprio grado di allenamento;
  • attività lavorativa, ludica o sportiva che richieda movimenti ripetitivi e continui del capo e/o degli arti superiori, specie se al di sopra della linea del capo;
  • utilizzo di materasso e/o cuscino inadeguati (troppo alto, troppo basso, troppo rigido o troppo morbido);
  • eventi traumatici acuti al rachide cervicale: es. colpo di frusta;
  • microtraumi ripetuti al rachide cervicale;
  • alterazione delle fisiologiche curvature del rachide (lordosi cervicale, cifosi dorsale, lordosi lombare): le normali curvature della colonna consentono di sopportare al meglio il peso del corpo;
  • fumo di sigaretta;
  • abuso di alcolici;
  • ansia, depressione, stress psichico.

CERVICALE – SINTOMI: cause del dolore cervicale e sintomi associati

Il DOLORE al collo può essere di intensità variabile ed essere circoscritto al distretto cervicale oppure irradiarsi a una o entrambe le spalle fino agli arti superiori. A seconda della causa sottostante, le caratteristiche del dolore cervicale e i sintomi della cervicale infiammata associati possono essere diversi.  

Cervicalgia da postura scorretta

La causa di gran lunga più frequente di dolore cervicale è legata ad abitudini posturali scorrette: sempre più persone al giorno d’oggi trascorrono molte ore sedute davanti al computer o col capo semiflesso durante l’uso di cellulari e tablet. 

La postura è definita come la posizione del corpo nello spazio: la posizione ideale dei segmenti corporei è quella che consente di espletare le funzioni antigravitarie col minore dispendio energetico. Gli effetti dannosi di una postura scorretta sono ben noti e si manifestano determinando modificazioni dell’apparato muscolo scheletrico che possono evolvere in vere e proprie patologie (es. scoliosi, iperlordosi, ipercifosi ecc). 

Alcuni semplici consigli possono aiutare a eliminare alcuni degli errori più comuni: è bene, ad esempio, utilizzare un supporto lombare quando si mantiene a lungo la posizione seduta e, quando si utilizza un dispositivo multimediale o si legge un buon vecchio libro, si dovrebbe tenere l’oggetto che si osserva all’altezza degli occhi in modo tale da non dover inclinare il capo in avanti.

Qual è la postura corretta quando si usa il computer? 

  • La scrivania deve avere un’altezza adeguata per la propria statura.
  • Le gambe devono avere uno spazio sufficiente per potersi muovere e i piedi devono essere ben appoggiati al pavimento.
  • L’altezza del monitor deve essere alla stessa altezza del capo in modo tale che la linea dello sguardo sia perpendicolare al corpo.
  • La distanza tra gli occhi e il monitor deve essere tra i 50 e i 70 cm.
  • Lo schienale della sedia deve avere un adeguato supporto lombare.
  • Gli avambracci devono essere poggiati sul piano formando un angolo di 90° rispetto al tronco.

Contrattura della muscolatura del collo (trapezio, paravertebrali)

Quasi sempre al dolore cervicale si associa una contrattura antalgica della muscolatura del collo: in particolare a carico del muscolo trapezio. Si tratta di un meccanismo riflesso che il nostro corpo mette in atto quando percepisce la presenza di una noxa patogena: per proteggere il punto doloroso da sollecitazioni la muscolatura viene spinta a contrarsi. Tuttavia questo meccanismo è alla base di un circolo vizioso poichè la contrattura, a lungo andare, è essa stessa causa di dolore.

Il dolore e la contrattura muscolare determinano la presenza di limitazione articolare del collo: il soggetto di sente “bloccato” e non riesce a girare il collo in una o più direzioni di movimento (lateralità sinistra, lateralità destra, flessione, estensione).

Spesso sono presenti dei veri e propri TRIGGER POINT, ovvero dei punti dolorosi che se sollecitati scatenano il dolore a distanza.

I trigger point si differenziano dalle TENDER AREA, poichè queste ultime, pur essendo delle aree particolarmente dolorose nel contesto del muscolo, se sollecitate determinano dolore solo localmente.

Artrosi cervicale o cervicoartrosi

E’ la più frequente patologia del rachide cervicale. I primi segni di degenerazione compaiono intorno alla terza decade di vita e la progressione è lenta nel tempo. Il processo degenerativo interessa i dischi intervertebrali che si disidratano e diminuiscono di altezza e le apofisi articolari, soprattutto quelle posteriori. La formazione di osteofiti provoca il restringimento del calibro dei forami di coniugazione. Nelle lesioni artrosiche gravi è possibile un certo grado di scivolamento di una vertebra rispetto a un’altra. Se è presente una compressione dell’arteria vertebrale nel suo percorso attraverso i forami trasversali può presentarsi un dolore tipo cefalea o addirittura veri e proprio “drop attacks”. 

E’ bene sottolineare che la presenza di un’alterazione del rachide cervicale documentata radiograficamente non significa necessariamente che il paziente debba avere una sintomatologia dolorosa nè tantomeno che il dolore lamentato dal paziente sia effettivamente dovuto all’alterazione anatomica riscontrata all’imaging. Numerosi studi presenti in letteratura scientifica hanno evidenziato come imaging radiologico e obiettività clinica hanno una scarsa correlazione: è compito del medico “curare il paziente e non le immagini radiologiche”.  Di conseguenza si comprende come la diagnosi (di esclusiva competenza medica) sia un momento fondamentale e che deve essere precedente a qualsiasi trattamento che voglia agire sulla causa del dolore. 

Ernie cervicali

In generale un’ernia è la fuoriuscita, in parte o in toto, del nucleo polposo di un disco intervertebrale mediante una fissurazione del suo anulus fibroso. Il materiale erniario può comprimere le radici nervose e causare sintomatologia dolorosa e/o sensitivo-motoria agli arti superiori. Le sedi più frequenti di ernia cervicale sono C4-C5, C5-C6 e C6-C7. 

Le cause più comuni di ernia cervicale sono:

  • atteggiamento posturale scorretto;
  • traumi, colpo di frusta;
  • sollecitazioni e carichi eccessivi su capo e collo;
  • ipostenia della muscolatura del collo e iperlassità legamentosa;
  • fisiologico invecchiamento del disco intervertebrale legato all’età.

Quali sono i SINTOMI di un’ernia cervicale?  In caso di presenza di compressione sul midollo spinale (tipicamente in caso di ernie cervicali) al dolore possono associarsi disturbi motori e sensitivi agli arti superiori quali:

  • deficit di forza all’arto superiore: a seconda della localizzazione del danno può essere presente un calo di forza selettivo a carico di gruppi muscolari coinvolti in un dato movimento (flessione/estensione di spalla/gomito/polso);
  • alterazione/asimmetria dei riflessi osteotendinei (ROT): questo viene valutato dal medico durante la visita (esame obiettivo neurologico);
  • ipoestesia tattile: il soggetto “sente meno” il tatto;
  • ipoestesia termica: alterazione della sensibilità termica per cui il soggetto “sente meno” il caldo e/o il freddo;
  • ipoestesia dolorifica: il soggetto avverte meno lo stimolo dolorifico;
  • parestesie e disestesie: sensazione di puntura di spillo, di bagnato, fastidio, bruciore, corpo estraneo o formicolio in assenza di applicazione dello stimolo (parestesia). Tale sensazione può essere caratterizzata inoltre da connotati emozionali spiacevoli (disestesia).

N.B. Nella terminologia medica, PARESTESIA e DISESTESIA si differenziano da:

  • ALLODINIA che è definita come la possibilità di evocare dolore applicando uno stimolo che nel soggetto normale non è in grado di provocare dolore (es. dolore con stimolo tattile);
  • IPERESTESIA che è la presenza di un dolore sproporzionato rispetto a quanto ci si aspetterebbe dall’applicazione di uno stimolo dolorifico.

Sindrome delle coste cervicali

E’ una causa piuttosto rara. La presenza di coste cervicali può determinare una sintomatologia dolorosa con compressione del plesso brachiale e dell’arteria ascellare. Sono frequenti disturbi sensitivo-motori, disturbi del sistema nervoso simpatico (es. ipersudorazione della mano), scomparsa del polso radiale, amiotrofia dell’eminenza tenar e/o ipotenar. 

La diagnosi è clinica e radiografica e la terapia è chirurgica.

Localizzazione cervicale di artrite reumatoide

L’Artrite Reumatoide è una malattia infiammatoria cronica che interessa le grandi e piccole articolazioni che divengono calde, dolenti, tumefatte, rigide (soprattutto al mattino) e col passare del tempo si deformano. Non è raro il coinvolgimento di altri organi quali polmone, cute, vasi sanguigni, sierose, occhio. L’interessamento della colonna vertebrale non è raro ma, in genere, compare tardivamente nel corso della malattia. A livello del rachide cervicale è spesso interessato il dente dell’epistrofeo. 

Per approfondire l’argomento Artrite Reumatoide si consiglia la lettura di questo articolo: Artrite Reumatoide

 

CERVICALE E VERTIGINI: Le vertigini di origine cervicale

Spesso i pazienti chiedono se esiste un nesso tra i propri “giramenti di testa” e la “cervicale”: la risposta è sì.  Dolore cervicale e sintomatologia vertiginosa sono frequentemente associate. 

Prenota Visita Fisiatrica

Per prenotare una visita con la Dr.ssa Giovanna Russo, consulta le opzioni disponibili

Il paziente avverte una sensazione di vertigine e/o un disturbo dell’equilibrio (volgarmente sensazione di “sbandamento”, di “giramento di testa”), specie durante i movimenti della testa o dopo aver mantenuto la stessa posizione per molto tempo. Talora possono essere associati altri sintomi quali: cefalea, nausea, vomito, disturbi dell’udito.

Si pensa che tale fenomeno sia dovuto a compressione sulle strutture neuro-vascolari del collo, conseguenti ad alterazioni degenerative e altre affezioni a carico del rachide cervicale.

Quando il dolore cervicale si riduce, tende a ridursi anche la sintomatologia vertiginosa.

Per approfondire l’argomento si rimanda alla lettura di questo articolo: “Cervicale e vertigini“.

DIAGNOSI

La diagnosi è di competenza strettamente medica. Il medico, di medicina generale oppure specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatria) o Ortopedia e Traumatologia (Ortopedico), integrerà l’anamnesi patologica remota e prossima con l’esame obiettivo.

L’insieme delle informazioni tratte dalla visita è in genere sufficiente per consentire al medico di localizzare la sede del danno e formulare un’ipotesi diagnostica, eventualmente confermabile mediante esami, ematici e strumentali (utili anche e soprattutto per escludere la presenza di patologie più rare, ma potenzialmente più gravi).

cervicalgia esami strumentali

Esami strumentali possono includere:

  • Radiografia standard del rachide cervicale
  • Ecografia muscolo-tendinea
  • Risonanza magnetica nucleare (RMN)
  • Tomografia computerizzata (TC)
  • Scintigrafia ossea

CERVICALE – RIMEDI – QUALE TRATTAMENTO PER IL DOLORE CERVICALE

cure per la cervicalgia
Cervicalgia: 8 modi per combatterla efficacemente

A seconda della causa del dolore è possibile impostare un trattamento mirato.

 Corretto stile di vita

Condurre uno stile di vita sano aiuta a contrastare anche il dolore di origine cervicale:

  • Controllare il peso corporeo;
  • non fumare;
  • non abusare di alcolici;
  • non abusare di caffè;
  • mantenere un regolare ritmo sonno-veglia e dormire su un cuscino adeguato;
  • mantienere una postura idonea.

 

Esercizio fisico 

Un’attività fisica regolare aiuta a mantenere la tonicità della muscolatura che stabilizza il rachide e previene l’instaurarsi del dolore.

Le attività da preferire sono:

  • Nuoto: sì sul dorso, no stile libero o farfalla.
  • Yoga: agisce sullo stress e allevia le tensioni muscolari. 
  • Pilates: ottimo per gli esercizi di allungamento e di rinforzo della muscolatura addominale e paravertebrale.

 Le attività da evitare se si soffre di cervicalgia sono: pesistica, boxe, basket, ciclismo.

Farmaci

Su consiglio del medico è possibile assumere farmaci antidolorifici, anti-infiammatori e miorilassanti.

Fisioterapia

La terapia prevede l’uso di antinfiammatori e antidolorifici in fase acuta, prosegue con un trattamento specifico di terapia manuale effettuato dal fisioterapista che avrà cura di istruire il paziente su come eseguire una serie di esercizi di mantenimento e di strecthing capaci di ridurre al minimo le possibilità di recidiva.

Rieducazione posturale: eseguire un ciclo di rieducazione posturale assistita da un professionista (fisioterapista) aiuterà a ripristinare l’equilibrio delle componenti osteomuscolari del corpo, riducendo le tensioni, i compensi antalgici e il dolore.

Ciclo di rieducazione motoria: esercizi di stretching, rinforzo muscolare, equilibrio. 

Mesoterapia

La mesoterapia è una tecnica che consiste nell’iniezione intradermica di sostanza terapeutica. E’ possibile utilizzare soluzione fisiologica, farmaci o anestetici locali.

Terapie Fisiche

  • TENS
  • Laserterapia
  • Onde d’urto su trigger point trapezio: le onde d’urto focali possono essere applicate solo dal medico. Sono estremamente efficaci in presenza di trigger point.
  • TECAR terapia
  • Ultrasuoni
  • Ionoforesi
  • Massoterapia
  • Magnetoterapia

Trattamento chirurgico

E’ proposto in casi selezionati e refrattari alla terapia conservativa. 

Rimedi della nonna per le vertigini di origine cervicale

Una domanda frequentissima che viene posta dai pazienti è se esistono prodotti naturali in grado di combattere il dolore cervicale, i classici “rimedi della nonna”. 

La risposta è sì, esistono una serie di prodotti naturali in commercio con documentata efficacia:

  • Amla: è ricchissima di vitamina C , ha proprietà anti-ossidanti e sembra ridurre il rischio cardiovascolare;
  • Zenzero: è un anti-infiammatorio naturale e aiuta a migliorare la circolazione sanguigna;
  • Tisane a base di Camomilla, Valeriana o Tiglio: hanno proprietà ansiolitiche e rilassanti.
  • Frutta e verdura: può sembrare banale, ma seguire una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura aiuta a essere sani e aiuta a prevenire qualsiasi patologia!

Leave a Reply