Artrosi Cervicale
Cos’è l’artrosi cervicale
L’artrosi cervicale o spondilosi cervicale è il fenomeno artrosico che interessa la porzione cervicale della colonna vertebrale: essa causa tipicamente dolore e rigidità del collo, sebbene molte persone appaiono asintomatiche anche a lungo.
Nella maggior parte dei casi, il trattamento conservativo dell’artrosi cervicale, comprensivo di farmaci, fisioterapia e terapie fisiche, consente di ottenere buoni risultati in termini di riduzione del dolore e mantenimento dell’articolarità del collo.
L’artrosi è una malattia cronica degenerativa ad andamento progressivo e genesi multifattoriale che interessa le articolazioni, in particolare quelle della colonna vertebrale, dell’anca, del ginocchio, delle mani e dei piedi.
Si tratta di una condizione estremamente comune: si stima che oltre l’85% delle persone di età superiore a 65 anni presenta alterazioni radiografiche compatibili con artrosi.
Se in passato l’artrosi era considerata semplicemente una inevitabile conseguenza dell’invecchiamento, oggi si ritiene sia determinata da una combinazione di fattori di rischio, quali età, fattori genetici (è documentata ad esempio una maggiore frequenza in certe etnie e nel sesso femminile), obesità, traumi articolari, sovraccarico funzionale, patologie dell’apparato muscolo scheletrico.
Cenni di anatomia
Il tratto cervicale della colonna vertebrale è costituito da 7 vertebre, convenzionalmente numerate da C1 a C7.
Il rachide cervicale ha la funzione di sostenere il capo e consentirne i movimenti di flesso-estensione, inclinazione laterale e rotazione.
Ogni corpo vertebrale è separato dal disco intervertebrale, un disco di consistenza fibrosa (anulus) che circonda una porzione centrale gelatinosa (nucleo).
Il disco intervertebrale è una struttura avascolare che ha lo scopo di assorbire gli urti cui fisiologicamente il collo è sottoposto durante la vita. La mancanza di una vascolarizzazione propria giustifica la tendenza di tale struttura alla degenerazione che si osserva con l’avanzare dell’età.
All’interno del canale vertebrale è ospitato e protetto il midollo spinale, struttura del sistema nervoso centrale di vitale importanza.
A ogni livello vertebrale, dal midollo spinale fuoriesce un paio di nervi spinali destinati all’innervazione in periferia di organi, muscoli, cute.
La fisiopatologia
Nell’artrosi cervicale si assiste a a una lenta e progressiva degenerazione delle superfici articolari delle vertebre, dei dischi interverterbrali e dei legamenti.
Quando la cartilagine si “consuma” e i dischi si disidratano (riducendosi in altezza) è possibile lo sfregamento delle superfici ossee tra di loro.
Questo determina una reazione infiammatoria con neo-apposizione di nuovo tessuto osseo ai margini della superficie articolare. L’osteofitosi può restringere lo spazio a disposizione del midollo spinale e dei nervi spinali, creando una compressione e dunque una sofferenza nervosa.
Dal punto di vista cellulare, l’artrosi si manifesta con una riduzione della cellularità della cartilagine articolare con riduzione della capacità di rimodellamento e danno anche dei restanti tessuti articolari, quali membrana sinoviale, osso subcondrale, capsula articolare, legamenti.
Le cause dell’artrosi cervicale
La probabilità di essere affetti da artrosi aumenta di pari passo con l’età. Tuttavia, la probabilità di svilupparla più o meno precocemente dipende da un substrato geneticamente determinato su cui possono agire molteplici fattori di rischio.
I fattori di rischio modificabili più rilevanti sono:
- abitudini posturali scorrette: una posizione viziata del collo crea un disequilibrio nella distribuzione dei carichi e delle forze che agiscono su di esso.
- lavori sedentari e ripetitivi che costringono a posizioni obbligate per lungo tempo: per i motivi di cui sopra.
- stress meccanici e le sollecitazioni a livello articolare: i microtraumi ripetuti o i traumi diretti o indiretti sul collo, in particolare i colpi di frusta in seguito a incidenti automobilistici, possono determinare un danno articolare che col tempo evolve in artrosi.
- la pratica di sport ad alto impatto
- il fumo di sigaretta e il consumo di alcolici superiore a 3 unità pro die: è un fattore di rischio per artrosi, probabilmente correlato all’incremento dello stress ossidativo.
I sintomi dell’artrosi cervicale: dolore, rigidità, mal di testa, vertigini
Una grande percentuale di casi di artrosi cervicale, soprattutto di lieve entità, risulta asintomatica e il riscontro di artrosi avviene di solito in seguito a esami radiografici eseguiti per altro motivo.
Nei casi sintomatici, le manifestazioni principali sono la rigidità articolare e il dolore, sia a riposo che durante i movimenti del capo.
La rigidità e la limitazione articolare sono i sintomi prevalenti quando l’artrosi determina una importante riduzione degli spazi intervertebrali con osteofitosi a ponte e rigidità dei legamenti intervertebrali.
Quando invece è presente un’instabilità tra i corpi vertebrali è prevalente una sintomatologia dolorosa importante, anche con fenomeni degenerativi artrosici abbastanza limitati.
Talvolta sono presenti nausea, cefalea, vertigini.
Se sono coinvolte le strutture vascolo-nervose del collo possono manifestarsi sintomi neurologici, con formicolii e dolore irradiati agli arti superiori.
Nei casi più severi ci possono essere anche difficoltà nel compiere alcuni movimenti.
Il dolore
La principale manifestazione clinica dell’artrosi cervicale è il dolore, che tipicamente ha un andamento cronico e progressivo con possibilità di periodi di recrudescenza intervallati da periodi più o meno asintomatici.
L’entità del dolore non correla necessariamente con la gravità delle alterazioni riscontrate agli esami strumentali.
Nelle prime fasi della malattia il dolore può essere assente a riposo e comparire solo durante il movimento del capo.
All’esame obiettivo è possibile individuare dolorabilità alla digitopressione sui processi spinosi delle vertebre cervicale nonché sulle docce paravertebrali.
La rigidità articolare
La rigidità articolare compare tipicamente al risveglio o dopo un periodo di immobilità prolungata e tende a migliorare col movimento.
Contrattura muscolare
La muscolatura del collo, in particolare il muscolo trapezio, appare tipicamente contratta, come meccanismo riflesso di protezione antalgica.
Limitazione funzionale
Le persone affette da artrosi cervicale presentano, per i motivi sopra esposti, una riduzione del ROM (range of motion) articolare, essendo pertanto limitati nell’eseguire i movimenti della testa in modo completo.
Segni e sintomi neurologici
La riduzione in altezza dei dischi intervertebrali (che col tempo vanno incontro a disidratazione), la presenza di osteofitosi e il restringimento dei forami interverterbali possono causare conflitto con le radici nervose di quel livello. In questo caso la sintomatologia dolorosa può spesso irradiarsi agli arti superiori (cervicobrachialgia) e possono presentarsi sintomi neurologici di tipo sensitivo-motorio: alterazione della sensibilità con formicolii e/o deficit stenico agli arti superiori.
Artrosi cervicale e vertigini, disturbi della vista, nausea
Non di rado il paziente affetto da artrosi cervicale, lamenta una sintomatologia vertiginosa, specie dopo aver mantenuto a lungo una posizione obbligata o durante i movimenti della testa. Talvolta le vertigini sono associate a nausea e a disturbi visivi.
Posto che tali sintomi possono essere spiegati da molte altre patologie e dunque necessitano di un inquadramento medico specialistico, nell’ambito dell’artrosi cervicale essi potrebbero essere spiegati dall’effetto compressivo su strutture neuro-vascolari del collo, in conseguenza di processi di tipo degenerativo-infiammatorio.
Per approfondire l’argomento sulla correlazione tra disturbi cervicali e vertigini si rimanda alla lettura di questo articolo: Cervicale e Vertigini.
Artrosi cervicale e mal di testa
Il mal di testa da cervicale è simile al dolore emicranico o al mal di testa tensivo da cui non è semplice distinguerlo.
Il dolore origina dall’attivazione di recettori presenti nelle strutture muscolo scheletriche e nei tessuti molli del collo e si irradia alla testa.
Il mal di testa da cervicale è spesso localizzato ad un solo lato della testa, è pulsante e si modifica con i movimenti del capo.
L’artrosi cervicale è davvero la causa dei sintomi?
Nessuno dei sintomi descritti finora è da solo patognomonico di artrosi. Altre condizioni patologiche, potenzialmente più gravi, possono coesistere e, pertanto, è sempre necessario eseguire una visita medica per inquadramento diagnostico.
Campanelli d’allarme: i 5 sintomi che richiedono assolutamente l’aiuto del medico
Di seguito si riportano alcuni sintomi che richiedono l’attenzione del medico:
- Dolore particolarmente violento o che non si modifica con i comuni farmaci antalgici
- Formicolio o deficit della sensibilità a un arto
- Deficit di forza, globale o segmentario, a un arto
- Improvvisa comparsa di un deficit visivo
- Sintomatologia vertiginosa e disequilibrio
La diagnosi di artrosi cervicale
Come è già stato detto, è importante in prima battuta sempre rivolgersi al medico per una diagnosi di patologia e per escludere eventuali patologie di altra natura potenzialmente più gravi.
La presenza di artrosi cervicale è facilmente individuabile mediante l’esecuzione di una radiografia standard del rachide cervicale. All’esame radiografico tipicamente si riscontra: riduzione della rima articolare, sclerosi dell’osso subcondrale, osteofitosi e/o geodi, condrocalcinosi.
Esami complementari, di secondo livello, sono rappresentati da:
- Tc (tomografia computerizzata): fornisce un dettaglio anatomico superiore alla radiografia standard; estremamente utile in caso di dubbio diagnostico e/o stadiazione di lesioni sostitutive
- Rmn (risonanza magnetica nucleare): gold standard per lo studio dei tessuti molli, è la metodica d’elezione nel sospetto di patologia erniaria
- Emg (elettromiografia): è un esame neurofisiologico che studia la conduzione nervosa motoria e sensitiva. Utile nel dimostrare la presenza di un danno a carico delle strutture nervose.
Prognosi
La storia naturale dell’artrosi è rappresentata dalla sua evoluzione graduale verso una maggiore severità di malattia. La velocità di progressione del danno dipende, oltre che dal substrato genetico, dagli innumerevoli fattori di rischio illustrati nei precedenti paragrafi.
Eseguire una terapia mirata consente di ridurre i sintomi o ritardarne la comparsa, migliorando in modo significativo la qualità della vita.
Terapia: come curare l’artrosi cervicale (ed alleviare i sintomi)
Gli obiettivi del trattamento dell’artrosi cervicale sono la riduzione del dolore, il mantenimento/miglioramento dell’articolarità del rachide, il miglioramento della postura, la riduzione della disabilità associata.
La scelta del trattamento dipende dalla gravità del quadro clinico, dalle comorbidità del paziente e soprattutto dalle sue aspettative e richieste funzionali.
Modifiche dello stile di vita
Adottare uno stile di vita sano, non fumare, limitare l’assunzione di alcolici, mantenere un adeguato peso corporeo ed eseguire attività fisica regolarmente sono i principali consigli da adottare universalmente, anche in prevenzione.
L’attività fisica
E’ il consiglio più banale ma che, a lungo termine, porta ai risultati migliori: eseguire un’attività fisica aerobica regolare aiuta a mantenere un adeguato trofismo muscolare ed a prevenire gli atteggiamenti posturali scorretti.
I benefici del Calore: un alleato contro il dolore da artrosi
Il rimedio naturale più semplice ed efficace nel fornire sollievo dal dolore causato dall’artrosi e nel contrastare le contratture muscolari, è il calore.
Il calore può essere somministrato mediante impacchi caldi, fasce riscaldanti o terapie fisiche.
Prodotti naturali e integratori: sono utili?
E’ possibile trarre beneficio dall’applicazione locale di creme derivate da erbe medicinali come l’Arnica o l’Artiglio del Diavolo. Entrambe hanno buone proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche.
Controverso il letteratura scientifica il beneficio sulla condroprotezione offerto dall’utilizzo di integratori come glucosammina e condroitina.
Terapia farmacologica: i farmaci utili contro il dolore cervicale da artrosi
Non esistono farmaci in grado di “curare” l’artrosi o arrestarne la progressione.
Esistono però molti farmaci utilissimi nel fornire sollievo dal dolore.
Le classi farmacologiche principalmente impiegate sono gli antinfiammatori non steroidei (FANS), i farmaci derivati dagli oppiacei o i cortisonici in casi selezionati.
Il trattamento riabilitativo dell’artrosi cervicale
Fisioterapia
Esercizi di mobilizzazione articolare, stretching e tonificazione muscolare sono spesso in grado di alleviare i sintomi e migliorare il quadro funzionale.
Massoterapia
In presenza di una contrattura della muscolatura del collo, in particolare del muscolo trapezio, si dimostra particolarmente utile eseguire un ciclo di massaggi decontratturanti.
Terapie fisiche
Nell’ambito della medicina fisica e riabilitativa esistono molte terapie fisiche che è possibile impiegare a scopo antalgico e decontratturante come ultrasuoni, laserterapia, TENS.
L’indicazione a eseguire questo tipo di trattamenti è posta dal medico specialista in Fisiatria nel contesto di un progetto riabilitativo individuale e dopo aver escluso la presenza di controindicazioni.
Esercizi: la soluzione più efficace per terapia e prevenzione
Di seguito sono illustrati alcuni esercizi utili al mantenimento dell’articolarità del rachide.
Inclinazione laterale
In posizione supina con anche e ginocchia flesse e piedi a terra, inclinare il capo lateralmente in modo lento e graduale aiutandosi con le mani. Una volta raggiunta una leggera tensione, mantenere la posizione per 10 secondi. Ripetere l’esercizio per 10 volte, 5 volte per lato in modo alternato.
Rotazione
In posizione supina con anche e ginocchia flesse e piedi a terra, ruotare il capo lateralmente in modo lento e graduale fino a raggiungere una leggera tensione. Mantenere la posizione per 10 secondi. Ripetere l’esercizio per 10 volte, 5 volte per lato in modo alternato.
Flessione
In posizione seduta, portare la mani dietro la testa e spingerla delicatamente in flessione, cercando di avvicinare il mento al tronco, fino ad avvertire una leggera tensione della muscolatura posteriore del collo. Mantenere la posizione per 10 secondi, quindi riposarsi per 20 secondi. Ripetere 5 volte.
La terapia chirurgica
L’intervento chirurgico è un’opzione terapeutica quando l’approccio farmacologico e riabilitativo non è in grado di fornire un soddisfacente sollievo dai sintomi oppure quando il paziente presenti una compressione del midollo spinale o lamenti disturbi neurologici quali deficit motori o sensitivi.
Tecniche chirurgiche sono la microdiscectomia e l’artrodesi: esse consentono di ristabilire la giusta distanza tra i dischi vertebrali, stabilizzare la colonna cervicale e liberare il conflitto con le strutture nervose, causa di dolore e sintomi associati.
F.A.Q. Domande frequenti
D. Ci sono consigli su come dormire se si soffre di artrosi cervicale? E’ meglio dormire con o senza cuscino?
R. I cuscini non sono tutti uguali e non tutti i modelli vanno bene per tutti. Il cuscino ideale deve rispettare la fisiologica curvatura del rachide e non deve essere né troppo basso, né costringere il collo ad una eccessiva flessione. Una consulenza presso un tecnico ortopedico può essere utile per individuare quello più adatto a sé.
D. Chi è lo specialista cui rivolgersi per la cura dell’artrosi cervicale?
R. Il medico di riferimento è il Fisiatra, per quanto concerne il trattamento conservativo, l’Ortopedico per la chirurgia.
D. Quali sport sono da preferire e quali da evitare in presenza di artrosi cervicale?
R. In generale sono da evitare tutti gli sport in cui il collo viene sottoposto a traumi, microtraumi ripetuti o posture obbligate. In particolare, sono sconsigliati: ciclismo, corsa, calcio, rugby, boxe.
Sono invece consigliati: camminata, nuoto, ginnastica aerobica dolce, yoga, pilates.
D. Quanto dura l’artrosi cervicale?
R. La patologia di per sé non può essere “guarita”. Non esiste nessuna terapia, allo stato della Medicina attuale, in grado di far regredire il danno artrosico. Ma, come già detto, i sintomi sono ben controllabili, anche nel lungo periodo, con una terapia adeguata.